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Jouan Bernardi - Fisarmonicista della Val Varaita
Vita e repertorio con approfondimenti sulle danze tradizionali
Negli ultimi cinquant’anni le danze tradizionali della Val Varaita, in particolare quelle di Sampeyre, hanno assunto un ruolo di primo piano nel risveglio culturale degli Occitani in Italia. Si sono persino diffuse al di fuori delle Valli Occitane e tra persone non di lingua né di radici occitane. Negli anni del Secondo Dopo Guerra e del “miracolo economico”, tuttavia, queste danze avevano rischiato di scomparire. Il suonatore che contribuì maggiormente a mantenerle in uso in quel periodo fu il fisarmonicista Jouan Bernardi di Sampeyre. Non fu il solo, ma per la sua bravura e per la sua disponibilità divenne il loro alfiere. Nella prima parte dell’opera sono illustrate l’origine della famiglia, le vicende della vita, l’attività del suonatore e le caratteristiche del suo strumento. La seconda parte contiene l’esposizione dei criteri musicologici seguiti dagli Autori e l’illustrazione delle danze tradizionali suonate da Jouan Bernardi, accompagnate delle trascrizioni musicali. Sono La Courento di Jouan Bernardi, La Courento da aprendis, La Courento vieio, La Courento de Coustiole, La Troumpezo, La Gigo, La Countrodanso di Jouan Bernardi, La Countrodanso da aprendis, La Countrodanso di Juspin Sezet, La Treso, La Gamaoucho, La Bouréo de San Martin, La Bouréo vieio, La Mesquio, Lou Balet, Lou Rigoudin, Lou Calisoun. Una sorpresa è data dai ballabili nuovi del suo tempo, con Polche, Mazurche e Valzer non più conosciuti. Due canzoni e una bella cantilena chiudono l’opera.
Negli ultimi cinquant’anni le danze tradizionali della Val Varaita, in particolare quelle di Sampeyre, hanno assunto un ruolo di primo piano nel risveglio culturale degli Occitani in Italia. Si sono persino diffuse al di fuori delle Valli Occitane e tra persone non di lingua né di radici occitane. Negli anni del Secondo Dopo Guerra e del “miracolo economico”, tuttavia, queste danze avevano rischiato di scomparire. Il suonatore che contribuì maggiormente a mantenerle in uso in quel periodo fu il fisarmonicista Jouan Bernardi di Sampeyre. Non fu il solo, ma per la sua bravura e per la sua disponibilità divenne il loro alfiere. Nella prima parte dell’opera sono illustrate l’origine della famiglia, le vicende della vita, l’attività del suonatore e le caratteristiche del suo strumento. La seconda parte contiene l’esposizione dei criteri musicologici seguiti dagli Autori e l’illustrazione delle danze tradizionali suonate da Jouan Bernardi, accompagnate delle trascrizioni musicali. Sono La Courento di Jouan Bernardi, La Courento da aprendis, La Courento vieio, La Courento de Coustiole, La Troumpezo, La Gigo, La Countrodanso di Jouan Bernardi, La Countrodanso da aprendis, La Countrodanso di Juspin Sezet, La Treso, La Gamaoucho, La Bouréo de San Martin, La Bouréo vieio, La Mesquio, Lou Balet, Lou Rigoudin, Lou Calisoun. Una sorpresa è data dai ballabili nuovi del suo tempo, con Polche, Mazurche e Valzer non più conosciuti. Due canzoni e una bella cantilena chiudono l’opera..
Scheda tecnica
- Pagine
- 248 foto bn/col
- Formato
- 21,5x28
- ISBN
- 9791280749741
- Autore
- Bousquièr, Clerc, Fiabane
- Edizione
- giugno 2024
BOUSQU'ìER-FIABANE-CLERCJan Peire dë Bousquìer (Gianpiero Boschero, 1950) è avvocato in pensione e vive a San Maurizio di Frassino. Dal 1968 si occupa della tutela degli Occitani. Ha fatto parte della commissione dell’Escolo dóu Po che nel 1971-73 elaborò le regole della grafia concordata dell’occitano in Italia. È presidente dell’Associazione Lou Soulestrei e redattore della rivista Lou Temp Nouvel. È stato uno dei primi studiosi della cultura occitana della Val Varaita, con particolare riferimento agli aspetti storici, linguistici, musicali ed etnografici. Ha realizzato la raccolta sistematica delle danze tradizionali della Val Varaita e dal 1970 ne ha promosso la rivitalizzazione. Claudio Fiabane (1965) è insegnante di Scienze nella scuola media, dapprima in Italia, e ora in Svizzera, dove vive con Rachel. Dopo diversi anni di studio della chitarra classica, è proprio durante il suo primo incarico di insegnante in Val Varaita, che, partecipando ai corsi tenuti da Gianpiero Boschero, scopre la musica e la danza tradizionale e si appassiona all’organetto diatonico. Oltre al classico organetto a due file, suona su un modello a 24 bassi unisonori, che, per alcuni aspetti, si apparenta al semitoun, strumento suonato da Jouan Bernardi. Rachel Clerc (1973) è musicista professionista e insegnante di flauto dolce. Diplomata presso il Conservatorio di Losanna e il Centro di Musica Antica di Ginevra, ha studiato soto la guida di Antonio Politano e di Gabriel Garrido. Specializzata in musica barocca, si dedica con uguale passione alla danza e alla musica tradizionale. Rachel e Claudio formano il duo Tiramisù, che anima balli di area occitana, francese e scandinava, e propone concerti tra musica tradizionale e barocca. |
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