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IL RITORNO DI PRICÒ
Un'altra Resistenza
Daniele La Corte scava nel passato e da cacciatore di storie libera dall’oblio personaggi che hanno dato la vita in nome della Resistenza ai nazifascisti. Interroga ancora il processo resistenziale, e lo fa a partire dalla retrospettiva sugli anni Sessanta, cogliendo anche sfumature dei destini di due Paesi come l’Italia e l’Argentina.
Italia, anni Settanta: Pricò Rutelli è un giornalista di professione. La redazione è la sua casa, la sua vita. Il giornale è qualcosa di cui non può fare a meno. Grande passione, voglia di trovare notizie, di scoprire storie per raccontarle in modo diverso. La notizia prima di tutto, in una concatenazione di eventi che gli aprono la strada a verità nascoste. Pricò è un cacciatore di storie che in qualche modo lo legano al suo passato.
È nato in Italia ma parte dell’infanzia e l’adolescenza l’ha vissuta in Argentina. è migrante di ritorno nonostante le agiatezze d’Oltreoceano. Torna nel Paese natio alla ricerca di chi ha ammazzato suo padre, prima che lui nascesse.
Anni a interrogare la madre che non gli ha mai detto niente. Lo stacco traumatico dalla casa natia e il lungo viaggio verso l’Argentina come milioni di altri italiani che cercavano “Lamerica”, la terra promessa. E là tra le luci e le ombre di una Buenos Aires in continua crescita, si forma il carattere di Pricò al fianco di una madre iperprotettiva. La mamma lo vorrebbe avvocato, ma Pricò non vestirà mai la toga per seguire il sogno di sempre: il giornalismo. E a Buenos Aires trova una redazione che lo accoglie. Ma il pensiero costante è scoprire chi ha ucciso suo padre. Tornato in Italia Pricò continua nella professione di cacciatore di storie e stringe un rapporto di amicizia con Claudio Tempra, il suo nuovo capocronista.
In redazione per tutti è “l’Argentino”. Ed è nel giornale italiano che aiutato da Tempra e dal direttore si muove alla ricerca della verità. Gli affidano un’inchiesta su storie di Resistenza da pubblicare a puntate. è l’espediente che suggerisce all’”Argentino” il tentativo di scoprire la verità su suo padre.
Daniele La Corte interroga ancora il processo resistenziale, e stavolta lo fa a partire dalla retrospettiva sugli anni Settanta, cogliendo anche le sfumature dei destini di due Paesi come Italia e Argentina. Questa volta, la storia è spezzata, franta in tanti rivoli, in vicende che hanno un comune destino, quello della lotta per la Libertà.
Alla fine, l’”Argentino” scoprirà la verità su suo padre? Quanto cercare la verità è diverso dal trovarla?
I bambini ci guardano, sembra dirci La Corte, ricordando il celebre film diretto da Vittorio De Sica e il romanzo di Cesare Giulio Viola: i bambini ci guardano, e corrono con noi la Storia.
Scheda tecnica
- Pagine
- 288 con fotobn
- Formato
- 14x23
- ISBN
- 97888858027452
- Autore
- Daniele La Corte
- Edizione
- Novembre 2020
La Corte DanieleGiornalista professionista, dopo aver lavorato per diverse testate nazionali come il “Secolo XIX”, il “Corriere della Sera“, “La Repubblica“ e “La Stampa“ si è trasformato in ricercatore allo scopo di strappare all’oblio fatti e personaggi che hanno caratterizzato gli anni difficili della Seconda Guerra Mondiale. La laurea in Sociologia, abbinata all’attività giornalistica, gli ha permesso di mettere a fuoco realtà ai più sconosciute. Più volte commissario per l’esame di Stato di abilitazione per giornalisti professionisti ha anche ricoperto incarichi nel Sindacato e nell’Ordine. Per due volte è stato tra i vincitori del premio il “Cronista dell’Anno”. È stato insignito dell’onorificenza da parte della Repubblica Francese di Chevalier de l’Ordre des Arte e des Lettres. Il suo impegno nella ricerca gli ha permesso di far parte del Comitato Scientifico dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia dove oggi ne è il coordinatore. Giunto al suo decimo libro ha scritto per i tipi di Fusta Editore Il coraggio di Cion, Resistenza svelata e Il ritorno di Pricò.
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