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Mario Rigoni Stern, alpino e scrittore tra i più amati del Novecento italiano, e Felice Mazzi, farmacista e custode appassionato di memorie storiche, vedono le loro vite incrociarsi a Vestone, piccolo borgo della Valle Sabbia divenuto patria d’elezione per entrambi. Nel 1974 – su invito di Mazzi – Rigoni partecipa all’anniversario dell’Avis Valsabbino. Una circostanza che segna l’inizio di un’amicizia intensa e duratura, documentata da un fitto epistolario, fotografie, testimonianze inedite e documenti oggi divenuti una preziosa fonte d’indagine. Questo libro nasce da quell’archivio privato, restituendoci una dimensione più intima e umana dello scrittore, intrecciando vita e letteratura. Lo studio della corrispondenza e la storicizzazione del ri-incontro tra Rigoni e la comunità vestonese – l’autore combatté nell’omonimo battaglione – si intrecciano con la costruzione di una memoria collettiva legata alla campagna di Russia che a Vestone ha trovato radici profonde. Monumenti, vie e targhe ci raccontano infatti di una strategia commemorativa volta a conferire una connotazione paradigmatica del fronte orientale. Un connubio interconnesso alla figura altrettanto “monumentale” di Mario Rigoni Stern: il grande scrittore è al contempo alpino, vestonese d’adozione e cantore delle gesta delle penne nere.
Mario Rigoni Stern, alpino e scrittore tra i più amati del Novecento italiano, e Felice Mazzi, farmacista e custode appassionato di memorie storiche, vedono le loro vite incrociarsi a Vestone, piccolo borgo della Valle Sabbia divenuto patria d’elezione per entrambi. Nel 1974 – su invito di Mazzi – Rigoni partecipa all’anniversario dell’Avis Valsabbino. Una circostanza che segna l’inizio di un’amicizia intensa e duratura, documentata da un fitto epistolario, fotografie, testimonianze inedite e documenti oggi divenuti una preziosa fonte d’indagine. Questo libro nasce da quell’archivio privato, restituendoci una dimensione più intima e umana dello scrittore, intrecciando vita e letteratura. Lo studio della corrispondenza e la storicizzazione del ri-incontro tra Rigoni e la comunità vestonese – l’autore combatté nell’omonimo battaglione – si intrecciano con la costruzione di una memoria collettiva legata alla campagna di Russia che a Vestone ha trovato radici profonde. Monumenti, vie e targhe ci raccontano infatti di una strategia commemorativa volta a conferire una connotazione paradigmatica del fronte orientale. Un connubio interconnesso alla figura altrettanto “monumentale” di Mario Rigoni Stern: il grande scrittore è al contempo alpino, vestonese d’adozione e cantore delle gesta delle penne nere.i
Nora AlessandroSi è laureato presso l’Università degli Studi di Genova con una tesi di storia del territorio dedicata alla figura di Mario Rigoni Stern. Svolge attività di ricerca in ambito universitario in collaborazione con l’Archivio Ligure della Scrittura Popolare su tematiche relative alla Prima e Seconda guerra mondiale. Tra i suoi principali temi di ricerca il rapporto tra oralità e scrittura in contesti bellici e migratori. |