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Siamo in un villaggio delle alpi occidentali in provincia di Cuneo, La Toureto un luogo che è stato per circa quattrocento anni terra di confine. Le imponenti case in pietra se “ascoltate” raccontano la storia, di un territorio e di un popolo. La straordinaria musicalità della lingua d’oc e la capacità della po-polazione di elaborare nuovi stili di vita, generano dei racconti che l’autore ha raccolto nelle veglie in-vernali dal 1976 al 1983.
In questo villaggio che sta “nel mezzo” a tutto e dove nulla è scontato, nemmeno la presenza del sole, si vive considerando la dimensione tempo come una possibilità. Matteo ha nove anni e attraverso un passaggio epocale inizia a frequentare le veglie invernali che si svolgevano nelle stalle. Il bambino diventa l’u-nico tenutario di antichi saperi per secoli traman-dati solo per via orale. Poi da uomo maturo, affetto dalla malattia di Par-kinson, facendo tesoro delle sue conoscenze di-venta consapevole che le percezioni umane sono estremamente limitate. Il tremore diventa lo stru-mento per intuire che esistono molte realtà paral-lele alla nostra, ma più “sottili” che a volte si rie-scono quasi a toccare. Così l’elaborazione positiva del proprio male, può addirittura diventare una risorsa per l’intera comunità.
Scheda tecnica
- Pagine
- 128 con foto bn
- Formato
- 17x24
- ISBN
- 9791280749734
- Autore
- Alfredo Philip
- Edizione
- Giugno 2024
Philip AlfredoAlfredo Philip è nato a Torino il 19 gennaio 1957 da genitori di Casteldelfino emigrati nel 1953. Negli ultimi anni, la vita di ognuno è stata intrisa dalla paura nelle sue varie declinazioni: l’unica strada che, a suo avviso, si può percorrere per uscire da questa spirale, è quella che conduce all’autoconsapevolezza, sapendo da subito che ci vorrà tanta conoscenza, del tempo, tanta umiltà e un mare di tolleranza. Si dice che: «val mai n’ounso de bountà que en quilo de forso», vale più un’oncia di bontà (circa trenta grammi), che un chilo di forza.
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