Anno 2017. Un padre ricevere la telefonata cui vorrebbe non dover rispondere mai: una persona sconosciuta gli parla con voce bilanciata, cercando equilibrio tra professionalità ed empatia.
La figlia di questo padre ha avuto un incidente grave e sta combattendo per la vita.
Allora quel padre parte in fretta e furia, senza neanche sapere come prenotare un volo per Londra: già, perché sua figlia, sono anni che vive in UK.
Tuttavia dopo giorni di sofferenza, lei non ce la fa.
A due anni di distanza, quell’uomo, Ugo Manera, decide di ripercorrere la vita di Claudia: una giovane donna mancata dopo aver dato tutta se stessa a discipline quali lo studio e la cultura, l’aiuto degli altri e lo sport.
Conosciamo Claudia e lo facciamo attraverso le sue stesse parole: la sua, in fondo, è una storia d’integrazione e di vittorie. Lei, che nata in Italia aveva deciso sin da giovanissima di affrontare un master negli Usa, che là aveva lavorato in centri di ricerca, si sposta poi per il mondo: emblema di una generazione che oggi più di ieri riconosce casa propria ovunque.
Claudia consegue numerosi titoli post-accademici, dopodiché inizia a lavorare persino come poliziotto volontario a Londra. Coltiva, su quelle sportive, la passione per la corsa.
Noi lettori conosciamo questa donna direttamente: in queste pagine, infatti, numerose sono le sue prose – che spaziano dal racconto all’invettiva sino al diario di viaggio –, numerose le sue poesie, numerosi i suoi pensieri: spesso approfondimenti personali e colti sulle più disparate argomentazioni. E conosciamo così una Claudia disincantata, caustica, intensa: ma sempre con lo sguardo rivolto al bene altrui.
Correre – sembra dirci lei – è fondamentale: poiché anche se non sempre si ha l’impressione di andare avanti, almeno si ha la certezza di non fermarsi mai.