

Alla corte del Monviso accorre ancora oggi un mondo che è vita, inesauribile vita. Enrico Camanni ce la racconta con le parole; Fulvio Beltrando con la macchina fotografica, in un intreccio inscindibile di lettere e immagini, là dove tutto è fusione, ghiaccio e sole, estate e inverno, eternità e mutevolezza, animale e uomo.
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Alla corte del Monviso – attorno ad essa e in funzione di essa – accorre ancora oggi un mondo che è vita, inesauribile vita. Enrico Camanni ce la racconta con le parole; Fulvio Beltrando con la macchina fotografica, in un intreccio inscindibile di lettere e immagini, là dove tutto è fusione, ghiaccio e sole, estate e inverno, eternità e mutevolezza, animale e uomo.
Il bel Viso è un viaggio cristallizzato nel tempo perché del tempo ingloba ogni attimo: ogni stagione, ogni colore. Ogni epoca.
Già, perché su questa montagna – ai suoi piedi e lungo le sue valli – l’uomo ha vissuto da età immemore. Ha cercato di piegarla alle sue esigenze, cacciandone i figli per carne e pelli e facendo pascoli dei pendii più assolati; l’ha subita, rimanendo vittima di valanghe e frane. A suo modo l’ha corteggiata, cercando di ridarle brio grazie al turismo invernale.
E forse, infine – sembrano metterci in guardia Camanni e Beltrando –, ne sta minando la fecondità: l’inquinamento e il conseguente innalzamento della temperatura stanno sciogliendone i ghiacciai, scaraventando animali e micro-ecosistemi su un crinale d’allarme.
Allora tocca a noi innamorarci del re di pietra, o innamorarcene sempre più, come se non ci fosse mai un limite al senso di appartenenza, all’affetto stesso. Possiamo farlo anche leggendo queste righe, osservando fotografie che sono vere opere d’arte: figlie, sempre e comunque, di una Natura grandiosa.
Beltrando FulvioNato a Saluzzo, oggi risiede a Revello, in provincia di Cuneo. Da sempre appassionato di montagna, natura e fotografia, non appena ne ha la possibilità trascorre la maggior parte del tempo libero sulle montagne della Valle Po. Sue fotografie sono state pubblicate sulle riviste: “Meridiani e Montagne”, “Oasis”, “Airone”, ”Wild Focus”, “Alpidoc” e “Camminare”; sui libri In principio era il Po (edito da Marsilio) e Piemonte il parco del Po (edito da Musumeci); su numerose guide, tra cui Le vie del Mombracco e Andare a caccia (edite entrambe da Fusta); sul quotidiano “La Stampa” e su “Il Venerdì di Repubblica”; su diversi giornali locali nonché su calendari e cartoline. Una sua fotografia di lupo, scattata nell’area faunistica “Uomini e Lupi” del parco Nazionale delle Alpi Marittime, è stata scelta nell’ambito del progetto Life Wolf Alps. Negli ultimi dieci anni si è avvicinato al mondo della multivisione e ha avuto la possibilità di proiettare le sue opere in diversi festival nazionali e internazionali. Ha collaborato altresì con I Polifonici del Marchesato proiettando in diretta suoi lavori durante tre dei loro concerti. |