- -3%
- Nuovo

Giuseppe Castelli ripercorre la sua vita in un’autobiografia intensa e senza filtri, dipingendo con vividezza la Torino arrancante del dopoguerra e le avventure della sua infanzia, fino a far emergere il filo conduttore della sua storia: la montagna. Dalle scorribande nelle Valli di Lanzo con gli amici alle prime arrampicate sui massi delle Courbassere, fino ai dettagli della leggendaria scalata della Nord del Cervino a soli diciannove anni. Da lì, l’avventura lo porta sempre più lontano: negli Appennini marchigiani, dove partecipa a un audace esperimento speleologico nelle Grotte di Frasassi, e poi lontanissimo, fino all’Himalaya, come soccorritore alla Friendship Everest Skyrace. Tra incontri, sfide e pericoli, il racconto inedito di una vita vissuta con lo sguardo sempre rivolto verso l’alto.
Giuseppe Castelli ripercorre la sua vita in un’autobiografia intensa e senza filtri, dipingendo con vividezza la Torino arrancante del dopoguerra e le avventure della sua infanzia, fino a far emergere il filo conduttore della sua storia: la montagna. Dalle scorribande nelle Valli di Lanzo con gli amici alle prime arrampicate sui massi delle Courbassere, fino ai dettagli della leggendaria scalata della Nord del Cervino a soli diciannove anni. Da lì, l’avventura lo porta sempre più lontano: negli Appennini marchigiani, dove partecipa a un audace esperimento speleologico nelle Grotte di Frasassi, e poi lontanissimo, fino all’Himalaya, come soccorritore alla Friendship Everest Skyrace. Tra incontri, sfide e pericoli, il racconto inedito di una vita vissuta con lo sguardo sempre rivolto verso l’alto.span class="Apple-converted-space">
Castelli BeppeNato a Cavour nel 1944, detiene tuttora il titolo di più giovane scalatore della parete Nord del Cervino, conquistato a soli 19 anni. Da allora di vette ne ha scalate tante ed è diventato Istruttore Nazionale di Alpinismo del CAI, di cui è socio da oltre 60 anni. Ha fatto parte del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e partecipato a spedizioni sulle Ande boliviane, sull’Alto Atlante in Marocco e sul Monte Elbrus nel Caucaso. Per 15 anni è stato volontario della Croce Rossa Italiana, operando come soccorritore sulle piste da sci e durante le Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Con il tempo ha lasciato l’alpinismo, ma non la montagna: oggi è fotografo naturalista, Guardia Ambientale Venatoria e appassionato di ornitologia. Ha partecipato a campagne di monitoraggio del lupo e del gipeto, oltre a numerose attività contro il bracconaggio. Ha scritto articoli, collaborato ai documentari La Montanara di Aldo Gaido del 2018 e Valades di Michele Tamietto sulle Valli di Lanzo del 2023, e organizza incontri per promuovere la conoscenza della fauna selvatica nelle scuole. |