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Il volume realizzato in italiano con la traduzione in francese è un focus sul pittore Matteo Olivero (Acceglio 1879-Saluzzo 1932) che svolse la propria attività a Parigi, Torino, Genova, Cuneo e Saluzzo – sua città d’adozione e sede della Pinacoteca a lui intitolata –, con una predilezione per le valli del Monviso.
Matteo Olivero (Acceglio 1879-Saluzzo 1932) svolse la propria attività a Parigi, Torino, Genova, Cuneo e Saluzzo – sua città d’adozione e sede della Pinacoteca a lui intitolata –, con una predilezione per le valli del Monviso.
Lungo gli anni e per gradi, il pittore stratificò lo sguardo sulla natura indagando la suggestione degli spazi.
Tra i luoghi dell’anima spicca Paesana, con i soggiorni nei primi anni Venti sotto la protezione dell’industriale cartario Luigi Burgo. Gli autoritratti e il capolavoro L’Attesa, che raffigura la madre Lucia presso la parrocchiale delle Calcinere, si integrano nella cornice delle acque trascorrenti nel silenzio, abitato da mille sfumature di verde.
Effetti di luce e di neve nella solitudine alpestre documentano a qual punto il Divisionismo, la tecnica di Giovanni Segantini e di Giuseppe Pellizza da Volpedo, sia stata interiorizzato da Olivero quale cifra di un percorso visivo.
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