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DIODATA SALUZZO
Poetessa e scrittrice
Da questo racconto di verità e di fantasia dedicato a Diodata Saluzzo emerge un’icona sorprendentemente moderna. Ma chi è stata veramente questa nobildonna piemontese, discendente degli antichi marchesi saluzzesi, che Foscolo decantò come la Saffo italiana?
Le sue radici si ramificano nelle terre di un marchesato medievale, per giungere a intrecciarsi con un’esistenza poetica che trascorre sullo sfondo della grande Storia tra antico regime, epopea napoleonica e ritorno alle monarchie assolute. Attraverso la rilettura di una delle intellettuali più in vista di quei tempi dilaniati da tumulti sociali e guerre di invasione, si rivela la ragazzina che si fa poetessa e domina il fraseggio dei versi con talento impeccabile. Poi si confessa la giovane autrice travolta dalla passione irrefrenabile per la parola pubblicata che vive intensamente i suoi trionfi internazionali. Prende così identità concreta la donna scrittrice di successo che suo malgrado deve confrontarsi con certezze e contraddizioni, in un ossessivo oscillare dell’anima lacerata da slanci convinti di autoaffermazione e indugi di omaggio alle convenzioni di rango. Vorrebbe imbracciare le armi come i fratelli, ma si consola con la scrittura che trasforma in una risorsa di rivincita. Nonostante la sua genialità sia celebrata ovunque, la contessa in carriera si interroga ansiosamente su quesiti universalmente esercitati dal vissuto femminile di ogni epoca, affacciandosi agli albori del primo femminismo. Incerta tra le stravaganze implicite nell’accettare ciò che è diventata e la necessità di rispettare le regole dell’eredità familiare, farà le sue scelte, non sempre scontate, e sperimenterà personalmente che Sanza espina nõ he roza. E la parabola della sua vita fu, in effetti, cosparsa di petali, pungente di spine, disseminata di rime amiche ma talvolta nemiche, sempre tesa alla conquista della fama immortale.
Da questo racconto di verità e di fantasia dedicato a Diodata Saluzzo emerge un’icona sorprendentemente moderna. Ma chi è stata veramente questa nobildonna piemontese, discendente degli antichi marchesi saluzzesi, che Foscolo decantò come la Saffo italiana?
Le sue radici si ramificano nelle terre di un marchesato medievale, per giungere a intrecciarsi con un’esistenza poetica che trascorre sullo sfondo della grande Storia tra antico regime, epopea napoleonica e ritorno alle monarchie assolute. Attraverso la rilettura di una delle intellettuali più in vista di quei tempi dilaniati da tumulti sociali e guerre di invasione, si rivela la ragazzina che si fa poetessa e domina il fraseggio dei versi con talento impeccabile. Poi si confessa la giovane autrice travolta dalla passione irrefrenabile per la parola pubblicata che vive intensamente i suoi trionfi internazionali. Prende così identità concreta la donna scrittrice di successo che suo malgrado deve confrontarsi con certezze e contraddizioni, in un ossessivo oscillare dell’anima lacerata da slanci convinti di autoaffermazione e indugi di omaggio alle convenzioni di rango. Vorrebbe imbracciare le armi come i fratelli, ma si consola con la scrittura che trasforma in una risorsa di rivincita. Nonostante la sua genialità sia celebrata ovunque, la contessa in carriera si interroga ansiosamente su quesiti universalmente esercitati dal vissuto femminile di ogni epoca, affacciandosi agli albori del primo femminismo. Incerta tra le stravaganze implicite nell’accettare ciò che è diventata e la necessità di rispettare le regole dell’eredità familiare, farà le sue scelte, non sempre scontate, e sperimenterà personalmente che Sanza espina nõ he roza. E la parabola della sua vita fu, in effetti, cosparsa di petali, pungente di spine, disseminata di rime amiche ma talvolta nemiche, sempre tesa alla conquista della fama immortale.
Scheda tecnica
- Pagine
- 160
- Formato
- 15x21
- ISBN
- 9791280749130
- Autore
- Fulvia Viola Barbero
- Edizione
- Ottobre 2022
Barbero Fulvia ViolaTorinese di nascita, vive e lavora a Saluzzo (Cuneo). Terminati gli studi classici, ha conseguito il Diploma di Pianoforte presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. È stata docente di musica alla scuola media, coniugando la passione per la scrittura alla carriera di insegnante. I suoi libri hanno ottenuto svariati riconoscimenti a premi nazionali e internazionali. Ha pubblicato sempre per Fusta Editore: In viaggio con Silvio Pellico: politica, donne e giustizia di un Europeo del Risorgimento (2010); Il Tempio della Gloria, Diodata Saluzzo diario allo specchio (2012); Il Marinaio, una storia vera di prigionia della seconda guerra mondiale (2013); Lune di Rame dive madonne streghe bloggers (2015); A come Amadé, romanzo (2018); Inchiostro quanto basta, lunario di parole imbastite in ordine sparso tra @carta stampata e #web (2020); Diodata Saluzzo, poetessa e scrittrice (2022). Ha pubblicato sempre per Fusta Editore: In viaggio con Silvio Pellico: politica, donne e giustizia di un Europeo del Risorgimento (2010) Il Marinaio, una storia vera di prigionia della Seconda guerra mondiale (2013) A come Amadé, romanzo (2018)
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