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Bousquìer - Clerc - Fiabane
Jouan Bernardi - Fisarmonicista della Val Varaita
Vita e repertorio con approfondimenti sulle danze tradizionali38,00 € -3% 36,86 €Negli ultimi cinquant’anni le danze tradizionali della Val Varaita, in particolare quelle di Sampeyre, hanno assunto un ruolo di primo piano nel risveglio culturale degli Occitani in Italia. Si sono persino diffuse al di fuori delle Valli Occitane e tra persone non di lingua né di radici occitane. Negli anni del Secondo Dopo Guerra e del “miracolo economico”, tuttavia, queste danze avevano rischiato di scomparire. Il suonatore che contribuì maggiormente a mantenerle in uso in quel periodo fu il fisarmonicista Jouan Bernardi di Sampeyre. Non fu il solo, ma per la sua bravura e per la sua disponibilità divenne il loro alfiere. Nella prima parte dell’opera sono illustrate l’origine della famiglia, le vicende della vita, l’attività del suonatore e le caratteristiche del suo strumento. La seconda parte contiene l’esposizione dei criteri musicologici seguiti dagli Autori e l’illustrazione delle danze tradizionali suonate da Jouan Bernardi, accompagnate delle trascrizioni musicali. Sono La Courento di Jouan Bernardi, La Courento da aprendis, La Courento vieio, La Courento de Coustiole, La Troumpezo, La Gigo, La Countrodanso di Jouan Bernardi, La Countrodanso da aprendis, La Countrodanso di Juspin Sezet, La Treso, La Gamaoucho, La Bouréo de San Martin, La Bouréo vieio, La Mesquio, Lou Balet, Lou Rigoudin, Lou Calisoun. Una sorpresa è data dai ballabili nuovi del suo tempo, con Polche, Mazurche e Valzer non più conosciuti. Due canzoni e una bella cantilena chiudono l’opera.
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Giuseppe Bottero
La Chiesa di San Costanzo al Monte e l'Abbazia millenaria
La guida racconta...24,00 € -3% 23,28 €Villar San Costanzo, visibile per chi arriva a Dronero dalla strada di Busca, e San Costanzo al Monte, nascosto, ma facilmente raggiungibile continuando la strada per la Valle Maira, antichi edifici religiosi, non smettono di attrarre nel testimoniare una storia comune ormai lontana, fatta di fede, arte e natura. Anzi, entrambi oggetto di recenti restauri, mostrano a tutti coloro che varcano i loro spessi portoni d’entrata, lo spettacolo fuori dal tempo di una devozione antica, legata al martirio di Costanzo, per tradizione soldato della Legione Tebea, martirizzato un 18 settembre tra il 303 e 305 d.C.. L’autore, in qualità di guida ufficiale in servizio presso questi edifici da alcuni anni, ne svela ai visitatori le particolarità architettoniche ed artistiche, affidando alle pagine del libro una ‘lezione’ unica e speciale come i luoghi che descrive.