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Duemila anni di storia, testimonianze e immagini32,00 € -3% 31,04 €

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Massimo Tallone e Carla Negretti
LA MARCHESANA DI SALUZZO
Margherita di Foix-Candale19,50 € -3% 18,92 €(Margherita di Foix-Candale Foix, 1473 – Castres, 9 agosto 1536) ha portato il Marchesato di Saluzzo al massimo splendore e lo ha accompagnato a viva forza nella sua parabola finale. Discussa, controversa, ambigua e crudele, capace di imprese esaltanti nel campo delle arti e di efferatezze non redimibili in quello degli uomini, la Marchesana, vedova di Ludovico II, si è distinta per la scaltrezza politica e l’ambizione senza freni. Per queste sue asprezze, unite a una discutibile forma di lealtà al Marchesato e data anche la scarsità di documenti storici, gli studiosi hanno tracciato ritratti svelti e severi di questa donna dal carattere senza dubbio estremo e volitivo. Ci volevano due letterati, uno scrittore e una scrittrice, per scandagliare in profondità, con la libertà offerta dalla letteratura, ma sulla base di solidi presupposti bibliografici, la vita di Margherita di Foix-Candale. Con spettacolare spregiudicatezza stilistica, gli autori hanno estratto da un cilindro magico il manoscritto lasciato, in fin di vita, dalla marchesana, addomesticandolo alla lingua d’oggi. Poi, il colpo di genio: a ogni capitolo vergato dalla donna, fa da contraltare la Storia, voce che diventa personaggio, e che replica da par suo alla ‘versione della marchesana’. Così, il testo diventa dialogo a distanza, sfida e battaglia, dove la verità dell’una si scontra con quella autorevole e definitiva dell’altra, in uno stile impeccabile, secco e fiorito insieme. Un libro che è una sfida, eccellente per palati fini, gustoso per chi maneggia la forma romanzo e le sue possibili evoluzioni, affascinante e implacabile per chi ama le biografie letterarie.
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Fulvia Viola Barbero
La Decima Masca
1495: Marchesato di Saluzzo, i processi alle streghe tra leggenda e storia18,00 € -3% 17,46 €Marchesato di Saluzzo - Rifreddo - Ottobre dell'A.D. 1495
In una giornata d’autunno una fanciulla bellissima viene accusata da un giovane contadino di operare maleficia ad amorem, cioè di far uso di pratiche magiche per istupidire gli uomini con incantesimi erotici. Altre donne del luogo sono accusate di abbandonarsi ai riti sacrileghi della mascaria: il patto col diavolo, lo spregio dei sacramenti, le danze notturne. Incaricato di far luce sui misfatti consumati in riva al fiume Po nelle notti di luna piena, è il famoso inquisitore Vito dei Beggiami dell’ordine dei padri Predicatori proveniente dal convento di San Domenico di Savigliano. In realtà, l’indagine del giudice inizia da un omicidio preterintenzionale tutto terrestre e finisce risucchiata in un vortice soprannaturale di origine diabolica, tra reminiscenze oniriche, ricostruzioni surreali e confessioni estorte. Le donne coinvolte furono nove, ma della misteriosa Eloisa, di cui si decantava lo splendore degli occhi violacei negli antichi racconti, non v’è traccia nei verbali dell’azione processuale sopravvissuti alle ingiurie dei secoli. Tra le carte dell’inquisitore affiora però qualche indizio interessante: un paio di cenni criptici che potrebbero sospingere la sua evanescente presenza al di là della sola aura leggendaria. In un intreccio tra leggenda e storia, la Decima Masca è una ricostruzione romanzata che dà vita a un bisbìglio e forma a un segreto, guidando il lettore in un appassionante viaggio storico attraverso gli anni di fine Quattrocento, il cruciale arco di tempo in cui stava per consolidarsi definitivamente la famigerata caccia alle streghe in Europa.
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Laura Dalmasso
Don Costanzo Demaria - Un prete partigiano
Tutto questo per un sacco di grano18,00 € -3% 17,46 €Il triste epilogo, del 14 settembre 1944, della vita di don Demaria, parroco di San Chiaffredo di Busca, che ha visto coinvolti anche due giovani innocenti, voleva rappresentare una lezione significativa per tutta la popolazione. Don Demaria, dopo l’8 settembre 1943 non aveva avuto dubbi in merito all’appoggio del Movimento di liberazione. La canonica era diventata un punto strategico per i passaggi di informazioni e per gli approvvigionamenti di generi di prima necessità. Lo stesso nipote adottivo era entrato a far parte della Resistenza appoggiato oltre che dal parroco anche da alcune famiglie ivi residenti. Queste scelte non erano sfuggite al governo fascista che in più di un’occasione cercò di cogliere in fallo il prete partigiano, ma egli grazie al suo atteggiamento scaltro ed astuto riuscì, fino a quel tragico episodio, a fuggire. Con il sacrificio della sua vita e di quello di due giovani innocenti, Bartolomeo e Luigi, don Demaria offre una testimonianza di pastore che, anche di fronte alla tempesta più violenta, non cessa di vivere la sua fede forte ed arriva ad offrire la sua vita in cambio di quella dei suoi compagni di sventura. Egli fino all’ultimo combatte con l’arma della Fede e se non gli è possibile salvare la vita terrena fa il possibile per agevolare loro in quella ultraterrena. Il loro sacrificio non è stato vano, come cittadini abbiamo il dovere di fare memoria, in quanto il fiore della libertà può appassire, ma se ha le radici non muore e rinasce a nuova vita.