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Giovanni Bernard
BÀRNABO D’ES MOUNTANHES - Bàrnabò delle montagne
18,00 € -3% 17,46 €Tùchi vivoun coùmo se da en moumént a l’àoutre la deves aribàr carcùn pa couneisù. Bàrnabo, joùve gàrdobouòsc, l’ei lou premièr persoùnage de Buzzati que vioou en quitont pa jamès d’atende: ei guerdio, joùr après joùr, lou soulei que se levo e que se coujo sus mountanhes, couneissont coùmo-cò sòque la vol dir daboùn atènde. L’ei sémpre el lou premièr a viooure lou témp coùmo lou respoùnsable pa visible d’la nosto ezistonso, oubè si pichòt senhàl qué pos pa toùchar ma què restun per sémpre. Tutti vivono come se, da un momento all’altro, potesse giungere qualcuno di ignoto. Bàrnabo, giovane guardaboschi, è il primo personaggio di Buzzati a vivere profondamente l’attesa: scruta, giorno dopo giorno, la luce che nasce e si spegne sulle montagne, conoscendo l’essenza stessa dell’aspettare. È sempre lui a fare per primo esperienza del tempo come regista invisibile dell’esistenza, con segnali lievi, impalpabili e distratti, ma definitivi. Bàrnabo delle montagne – esordio letterario di Buzzati – rivela già quel tono favolistico e morale che segnerà la sua opera, aprendo la strada a una narrazione sospesa tra sogno, incubo e realtà.
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Antonella Filippi
Andrea Filippi - Il sogno di una vita
Vita di un alpinista, allievo di Gervasutti, ideatore della Scuola di scialpinismo SUCAI24,00 € -3% 23,28 €La biografia di un alpinista scritta dalla figlia che ha perso il padre, morto sulla cresta del Furggen nel 1959, quando lei aveva solo tre anni. Il volume è frutto di una ricerca minuziosa, resa possibile grazie alla numerosa documentazione che in questi lunghi anni è stata gelosamente conservata dalla famiglia. I diari, le lettere, i numerosi scritti, le fotografie inedite di Andrea hanno dato vita al ritratto di un giovane torinese vissuto a cavallo della metà del ‘900, tra il regime, la guerra e l’attivismo post bellico. La figura di Andrea è soprattutto quella di un uomo che aveva fatto della montagna la sua ragione di vita, una passione che si era intrecciata indissolubilmente con l’amore per la donna della sua vita, Alfonsina. Come scrisse di lui Massimo Mila, Andrea era «così meravigliosamente candido, generoso, puro… un animo limpido». Il suo entusiasmo per la vita e il suo grande attivismo, facevano di lui un vero vulcano di idee: le sue proposte ai compagni della SUCAI e del CAI portarono nel dopoguerra a risultati rimasti nel tempo. La capanna Gervasutti, da lui voluta e costruita in ricordo imperituro del suo Maestro, i bivacchi Balzola e Manenti, nati per sua iniziativa, la Scuola di scialpinismo della SUCAI, che vide la luce nel 1951 grazie alla sua volontà. La montagna se lo prese nel fiore dei suoi anni, ma Andrea lasciò dietro di sé una grande eredità che è ancora presente e viva nel cuore di sua figlia.