Autore         Carlo Degiovanni
Pagine        288
Formato     14x20
ISBN          978-88-85802-61-2
Prima edizione settembre 2020

Non è solo un libro che indaga, appunto, la storia della marcia condotta su pendii di montagna: vuole esserne il faro, lo strumento che per eccellenza permette a chiunque di ripercorrerne la memoria storica. E lo fa dai suoi albori ad oggi: in un mondo sospeso tra cambiamenti e pandemia.
Basta scorrere l’indice del volume per rendersi conto di come Carlo Degiovanni abbia messo in piedi un’opera unica: tra queste pagine prendono vita i nomi sacri, tanto quelli degli atleti (e delle innumerevoli società sportive) quanto quelli delle manifestazioni e dei luoghi attraversati. Le valli di Susa, Chisone e Pellice; le valli Cuneesi; il Monviso; le valli di Lanzo, il Canavese e i suoi dintorni: e le scarpe, tante scarpe; i record, le tempistiche, le imprese di donne e uomini che qui, in poche righe, è impossibile elencare.
Poi Degiovanni serve anche il contorno, poiché – si sa – pur non essendo pietanza, spesso è ciò che dà gusto. E allora eccoci all’evoluzione dell’impresa, che da Marcia Alpina diventa Corsa in Montagna, poi Trail. Cambiano le figure, gli atleti: nascono i runner, i finisher. Degiovanni ci accompagna in questo mondo in mutamento, ci spiega le ragioni del suo evolvere: non tralascia nulla, nemmeno l’ironia, poiché è con quella che si affrontano le difficoltà.
Degiovanni sembra dirci – e lo fa appoggiandosi alla storia dei dati concreti, degli albi di vincitori e partecipanti – che il mondo cambia, e con esso anche il concetto di Marcia Alpina, ma che in fondo la montagna no, non cambia mai: la montagna è sempre là che ci guarda e ci aspetta.